ASPETTATIVE 

L’anno appena cominciato ci presenta fin da subito un Paese politicamente diviso..............

L’anno appena cominciato ci presenta fin da subito un Paese politicamente diviso, economicamente alla ricerca di un assestamento in grado di fornire elementi di serenità a imprese e famiglie, che a noi sembrano però ancora lontani. Lavoratori divisi, giovani che guardano a prospettive difficilmente realizzabili, il Presidente Napolitano che richiama al dialogo e all’assunzione di responsabilità. Noi di FABRICA2010 guardiamo a questo turbinio di dichiarazioni con grande consapevolezza che c’è un mondo che sta cambiando, che il dibattito sorto intorno alla FIAT non riguarda solo i lavoratori di quell’azienda ma tanti altri che dall’esistenza o meno di quella fabbrica vedono dipendere il loro futuro e che non hanno la possibilità di manifestare il proprio assenso o dissenso in azioni che direttamente o indirettamente li riguarderanno. E contemporaneamente ci sono le crescenti difficoltà locali, un territorio che diventa sede di decisioni importanti ma che non incide minimamente su queste scelte,mentre è del tutto evidente la sua sconfitta culturale con la sparizione dell’Università e le conclamate difficoltà a gestire in modo adeguato un centro bibliotecario degno di tal nome.

Il nostro lavoro di Associazione in questo 2011 sarà quindi sempre più rivolto a far crescere una linea di azione in grado di dare adeguato protagonismo alle migliori energie del nostro territorio, senza necessità di porsi domande sull’appartenenza politica di chi vorrà condividere il nostro progetto finalizzato al dialogo con i cittadini, a valorizzare al meglio l’impegno che tutti sono in grado di offrire al servizio della collettività e del territorio.

Bisogna ridare dignità, qualità e forza a Feltre e ai Feltrini in un momento di crisi generale come questo. La strada che dobbiamo percorrere non è né breve né agevole perché un “cambio di passo” nel metodo delle relazioni, benché utile e necessario, da solo non basta a sostenere una svolta nella qualità della politica, del lavoro e dello sviluppo. Resta ancora aperta, infatti, la questione delle risorse, nella loro congruità ed esigibilità. Su questo terreno purtroppo ha prevalso, nell’atteggiamento della politica, un approccio rigido e riduttivo che ha sottoposto tutto il sistema a dure operazioni di taglio, fissando contestualmente obiettivi di risparmio che la realtà sta dimostrando insostenibili sul piano sociale.