R E F E R E N D U M

 

 

 ilpunto di maggior rottura è l’inserimento della parola “autonomia” per la Provincia diBelluno

L’entusiasmo creato dall’approvazione del Referendum da parte del Consiglio Provinciale

ci stimola a riflettere sull’idea - che appare ormai patrimonio di tutti – di una Provincia che

dovrebbe lasciare una Regione per approdare ad un’altra. Nel frattempo si dimenticano i

faticosi percorsi fin qui seguiti, teatro di dibattiti accesi e di scontri tra le varie forze

politiche presenti in Consiglio Regionale. Dibattiti che non hanno ancora sortito

l’approvazione dello Statuto Regionale Veneto (credo unica Regione in Italia), perché il

punto di maggior rottura è l’inserimento della parola “autonomia” per la Provincia di

Belluno. Sarebbe stato preferibile, per essere ora credibili, che anche in Consiglio

Regionale tutte le forze Politiche qui schierate a favore del referendum si fossero

pronunciate a favore dell’autonomia. Altrimenti il dubbio rimane ……

Certo, la larghissima partecipazione popolare che richiede il referendum rappresenta in

modo chiaro e indiscutibile le contraddizioni generate da specialità che hanno perso molte

delle loro originarie motivazioni (soprattutto per gli aspetti economico e fiscali) e che da

troppo tempo aspettano un processo federalista che non riesce a trovare compiuta

espressione, pur essendo anche atteso come fattore di riequilibrio di queste

anacronistiche differenze. Il pericolo che noi vediamo è che questa larga partecipazione

popolare – che segnala come i confini amministrativi, quando comportano disparità

eccessive nella vita civile ed economica, sono oggetto di contestazione diffusa – poiché la

politica non è riuscita a dare risposte adeguate, si riversi nella ricerca di improbabili iter

istituzionali miranti a rendere accessibili ad altri “pochi” quei privilegi che invece

dovrebbero essere diritti e condizioni per tutti.

E allora noi pensiamo che il percorso referendario – che va eseguito e sostenuto perché

voluto dalla nostra gente - non deve distrarci dal perseguire contemporaneamente il

risultato più facilmente raggiungibile : l’approvazione di uno Statuto Regionale all’interno

del quale sia prevista l’autonomia per Belluno, come richiesto in modo unanime dagli Stati

Generali più volte, fin dal 2003. E per dimostrare coerenza tutte le forze politiche d’ora in

poi dovrebbero sostenere con convinzione questo percorso. Pena la “certificazione” che

l’unità dimostrata in Consiglio Provinciale è effimera, di tornaconto elettorale e non frutto di

maturazione di un percorso politico.