E’ vero invece che la politica (tutta) è in ritardo nell’affrontare il tema dell’energia in generale.............
SERVONO DECISIONI EUROPEE
In questi giorni la nostra attenzione e la nostra solidarietà è al popolo giapponese che sta
affrontando il disastro di un terremoto con tsunami senza precedenti nella sua storia.
Decine di migliaia le persone senza tetto, molte migliaia i morti. Di fronte a questa tragedia
tutti coloro che hanno responsabilità devono assumere iniziative il più idonee possibile per
aiutare questo popolo, pur tecnicamente all’avanguardia nell’affrontare eventi naturali
ancorché imprevedibili che in altre parti del mondo avrebbero provocato danni
immensamente maggiori. Ma il Giappone sta anche convivendo con l’incubo di un disastro
nucleare ogni giorno più reale e più vicino, provocando nel mondo industrializzato – alle
prese con una crisi energetica di forti dimensioni – una accesa discussione sull’utilizzo del
nucleare. E in questa discussione il nostro Paese ancora una volta sembra assumere
atteggiamenti di divisione politica anziché dare dimostrazione di uno Stato maturo e
consapevole della gravità degli avvenimenti : i sostenitori del Governo (avanti tutta), gli
oppositori (tutto da bocciare). Ma che centra la politica in decisioni così difficili e a volte
anche frutto di sensibilità diverse? Io non credo che tutti i sostenitori della maggioranza
siano a favore del nucleare e tutti gli oppositori siano contro. E’ vero invece che la politica
(tutta) è in ritardo nell’affrontare il tema dell’energia in generale, che dopo le difficoltà degli
anni settanta sembrava problema superato e che oggi invece si evidenzia in tutta la sua
gravità. I pentimenti postumi da parte di molti sulla scelta del nucleare degli anni ottanta
non dovrebbero consentire, in futuro, altrettanti postumi rimpianti per non aver affrontato oggi con la dovuta attenzione sempre il medesimo tema. E allora noi crediamo opportuno
oggi fermarci e riflettere, ad esempio, sulla opportunità di aver deciso di interrompere gli
aiuti sul fotovoltaico e sulla necessità di affrontare con più determinazione il tema delle
energie alternative. Sul nucleare noi pensiamo una cosa : da europeisti convinti dovremmo
assumere decisioni europee. Perché non ha assolutamente senso che l'Italia dica di no
quando tutt'intorno a noi gli altri decidono di circondarci di centrali nucleari. E non ha
assolutamente senso dire di sì nel momento in cui gli altri decidono di riflettere. Le scelte
che i singoli Paesi assumono su questo tema hanno pesanti ricadute al di fuori dei loro
confini e in caso di avvenimenti straordinari producono effetti negativi e catastrofici anche
su coloro che avevano scelto diversamente. Noi ci permettiamo di affermare che occorre
mettere in campo responsabilità, progettualità, capacità politica : in altre parole fare la
nostra parte di Paese industrializzato nei confronti dell'Europa, che deve assolutamente
darsi una strategia comune, rispondendo veramente alle esigenze del stare insieme che
avevano guidato i nostri padri nel perseguire l'unione dell'Europa.