LASCIAMO DECIDERE AI GIOVANI



Consentiamo a una classe dirigente nuova di assumere decisioni importantissime per il Paese, che paura abbiamo ?

Ho l'impressione che ormai per noi sia diventata sera. Anzi, che sia sempre sera. Quando ancora non sono calate le tenebre, ma è sufficientemente buio per non vedere assolutamente niente. Ogni tanto siamo distolti dalla gravità di alcuni fatti straordinari quali il maltempo e i danni da esso provocati in questi giorni. Vediamo gente orgogliosa, piena di buona volontà, ma stremata dal ripetersi di fatiche che troppo spesso non producono chiarore all'orizzonte. Anzi, sono impaurite nel pensare che il tempo non ha insegnato niente a chi di dovere. I soliti provvedimenti tampone, poi ognuno per la propria strada. In attesa del prossimo evento. E intanto le solite cose : politici litigiosi e maleducati, evasori totali o parziali scoperti a giorni alterni, ogni manifestazione di piazza si chiude con contusi e feriti equamente divisi tra partecipanti e forze dell'ordine, imprese sempre più in difficoltà, disoccupati dei quali ormai abbiamo perso la conta, aumento della povertà. Sindacati divisi su tutto, partiti che non vogliono abbandonare i vecchi rituali per non decidere mai nulla. Questo il clima del buio che ci circonda.

Ma vogliamo e dobbiamo vedere anche l'alba intorno a noi, attraverso i necessari cambiamenti di atteggiamento e di comportamento. E questo sarà possibile solo se saremo capaci di accettare una strada diversa del passato, sia nell'approccio che nella soluzione dei problemi.

 

Le riforme vanno fatte, ma per essere concluse c'è bisogno di un netto distacco con il passato sia per quanto riguarda la loro formulazione che per quanto riguarda la loro condivisione. Per questo penso che ha ragione il Presidente Renzi quando afferma che è finito il tempo delle trattative. Adesso si decide. Se rimaniamo ancora in attesa che le riforme soddisfino tutte le attese dei vari compagni di viaggio siamo alle solite. Cioè non si decide nulla, come avvenuto negli ultimi venticinque anni. E nel frattempo è sorto il PD-PD e il PD-PCI, Forza Italia di Berlusconi e FORZA ITALIA dei dissidenti alle aperture politiche, la CGIL di Camusso e la CGLI di Landini. Le Associazioni che non vivono al proprio interno queste grandi divisioni sono rimaste in ombra. Quelli che sono rimasti sempre uguali sono i cittadini, sempre più poveri e sempre più preoccupati per il loro futuro. Consentiamo a una classe dirigente nuova di assumere decisioni importantissime per il Paese, che paura abbiamo ? I tanto acclamati politici esperti ci hanno ridotto talmente in gravi condizioni che qualsiasi decisione assunta da un gruppo giovane e animato da un sano entusiasmo non potrà certamente peggiorare la situazione.